Fedez mette all’asta la statua realizzata per creare la copertina dell’ultimo album “Disumano”. Il ricavato viene devoluto in beneficenza.
La statua Il pessimista narcisista o il narcisista pessimista, il cui titolo dice Fedez è un’idea del suo psichiatra, è una creazione di Francesco Vezzoli per la copertina dell’ultimo album di Fedez, “Disumano“. Ufficialmente la messa all’asta è il 4 aprile 2022 da Sotheby’s Italia. L’intero ricavato verrà poi devoluto alla Fondazione Tog per aiutarli a costruire una nuova sede a Milano.
Fedez mette all’asta la statua: la conferenza stampa
Alla conferenza stampa di annuncio dell’asta hanno partecipato il presidente della Triennale Stefano Boeri; l’assessore del Comune di Milano alla Cultura Tommaso Sacchi; Fedez; Francesco Vezzoli e la dottoressa Antonia Madella Noja.
Ecco, dunque, come Fedez racconta il progetto: “Nasce da un flusso di coscienza. Io ho sempre cercato di comprendere come un’uscita discografica potesse avere una finalità di beneficenza“. L’intento quindi è di sostenere la fondazione economicamente ma anche di farla conoscere. “A mio parere è un fiore all’occhiello per Milano e per l’Italia. I servizi offerti gratuitamente ai bambini sono qualcosa di unico a livello europeo“.
Il presidente Boeri si è subito detto entusiasta dell’iniziativa e soprattutto di accoglierla alla Triennale: “Questo è un luogo dove Milano può accogliere queste esperienze e questa è una sperimentazione con un forte connotato politico e sociale. C’è la scelta forte di fare un’operazione che dà energia positiva a un’eccellenza milanese nel campo dell’assistenza di patologie che riguardano i bambini“.
La Fondazione Tog
Nata nel 2011 da un’idea della dottoressa Antonia Madella Noja, la Fondazione Tog si occupa di curare gratuitamente bambini che soffrono di patologie neurologiche complesse. Queste patologie possono comportare “problemi di tipo motorio, di tipo comunicativo, comportamentale e cognitivo” spiega dunque la dottoressa. Attualmente sono 114 i bambini in cura, infatti la fondazione si sostiene solo tramite donazioni, e l’obiettivo è di prenderne in carico sempre di più, anche oltre l’adolescenza. Questo perché diversi studi hanno dimostrato che il quoziente intellettivo “di bambini curati bene crolla a causa di un mancato o diminuito investimento su di loro da parte dell’intera società“.